INERBIMENTO DELLA VITE E DEL FRUTTETO
L’importanza della consociazione
È noto che questa tecnica di gestione può generare una serie di effetti positivi come dall’altro lato una relazione negativa dell’inerbimento con l’ambiente e la coltura arborea (vite-frutteto) può avere effetti negativi e depressivi sulla produzione e sulle qualità.
Siamo perciò convinti che non esista “l’inerbimento”, ma esistono piuttosto molti e diversi tipi di prato per inerbimento.
Una copertura erbacea di rapido insediamento, ma di modesto accrescimento, determina un miglioramento dei caratteri fisico-chimici dei suoli proteggendoli dall’erosione, migliorandone struttura e portanza aumentandone il tasso di sostanza organica riducendo i costi di gestione. Un corretto inerbimento del sotto-frutteto offre anche vantaggi dal punto di vista del controllo di alcune patologie e nuovi rapporti con la flora erbacea: diminuzione degli attacchi di Botrytis, possibilità di ingresso di flora di sostituzione e affiancamento negli anni successivi di flora perenne formata da Dicotiledoni sono solo alcuni degli innumerevoli miglioramenti che il giusto inerbimento può dare alle vostre coltivazioni. Un inerbimento spontaneo o artificiale di forte accrescimento, invece, può rendere poveri i suoli e competere negativamente con la vite sottraendole gli elementi nutritivi.
Ne consegue la necessità di valutare con attenzione la vigoria delle piante e la potenzialità dei suoli, oltre al regime pluviometrico e la durata dei periodi di siccità. Particolare importanza va data anche alla carica di infestazioni potenziali se l’inerbimento sarà solo sull’interfila o totale ovvero su interfila e sottofila.
Queste valutazioni preliminari aiutano nella scelta del miscuglio da utilizzare.
Noi Vi proponiamo alcuni miscugli che possono rispondere a diverse realtà climatiche, produttive, vegetazionali ed a diverse esigenze gestionali.


La gestione dell'inerbimento
La semina
Epoca: si può seminare in autunno prima dell'impianto della vite. La semina autunnale dopo la vendemmia è più indicata di quella primaverile.
Le infestanti: un buon controllo delle infestanti, prima della semina, sia in autunno che in primavera, favorisce il rapido insediarsi del prato.
La preparazione del suolo: il suolo verrà lavorato in modo da affinarlo in superficie, con estirpatore e con erpice rotante.
Modalità di semina: dopo la distribuzione del seme, a spaglio o a righe distanti non più di 7-8 cm, è importante rullare il terreno.
Concimazione starter: la distribuzione di 30-50 kg/ha di Azoto, due-tre mesi dopo la semina, aiuta lo sviluppo dell'inerbimento.
Tagli e concimazioni
Il primo anno: può essere necessario eseguire più tagli, a partire dal mese di aprile, al fine di "pulire" l'inerbimento.
Gli anni successivi: utilizzare una macchina che sminuzzi la foglia tagliata. Eseguire 2/4 tagli per stagione, e comunque prima dell'inverno. In ogni caso tagliare se si nota l'inizio della spigatura.
La concimazione: la distribuzione di 60-70 unità di Azoto per il prato è necessaria solo nei primi 2-3 anni. Successivamente si concimerà normalmente la vite.